Musica, linguaggio e significato

Nel 2004 è stato pubblicato un interessante saggio su una ricerca svoltasi all'Istituto Max Planck di Leipzig, in Germania. Esso samina il collegamento che esiste tra musica e significato semantico delle parole, utilizzando alcune caratteristiche note dell'elettroencefalogramma. In particolare è studiato un componente dell'onda rilevabile topologicamente nella zona centro parietale, detto potenziale evento-correlato N400, che appare come una deflessione negativa conseguente a stimoli linguistici inaspettati.

La risposta N400 è spesso innescata da parole semanticamente incoerenti con il discorso, ed è anche stato rilevato a fine frase in caso di problemi con la costruzione del periodo appena concluso.

Nel corso del test svoltosi a Leipzig furono utilizzati come elementi primi, ovvero precedenti la parola finale, spezzoni di brani musicali e frasi. Le parole "bersaglio" sono invece state 44 nomi tedeschi (es. ampiezza, ristrettezza, ago, prigione, scale, fiume, re, illusione). L'obiettivo era tentare di capire se l'ascolto di uno specifico segmento musicale possa in qualche modo influenzare l'N400.

Un terzo dei prime musicali fu scelto in base a dichiarazioni dei compositori stessi. Per esempio, il prime per la parola ago fu un passaggio del Terzetto di Archi di Schoenberg, nel quale egli descrive la sensazione pungente provata durante un infarto. I restanti prime vennero basati sulla terminologia musicologica, ad esempio usando per la parola ristrettezza un estratto composto da intervalli piccoli e dissonanti, mentre per la parola ampiezza una composizione di suoni che occupano un grande range musicale.

I partecipanti al test non erano, ovviamente, familiari con i pezzi proposti, e gli venne chiesto di dare ad ogni parola un giudizio di affinità semantica con ciò che avevano appena sentito, frase o motivo musicale.

L'esame tramite elettrodi dell'attività cerebrale dei soggetti dimostrò come il risultato coincidesse in entrambi i casi.

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